Malattie neurodegenerative del sistema nervoso, il Parkinson

La Malattia di Parkinson e, in generale ogni tipo di malattia del disturbo del movimento, ha bisogno innanzitutto di multidisciplinarietà: una presa in carico del paziente su più fronti per aiutare i pazienti e i familiari a comprendere la terapia medica con un adeguato piano riabilitativo che varierà nel tempo in funzione l’avanzamento della malattia.

Cos’è il parkinson

Malattia neurodegenerativa che colpisce selettivamente alcune vie nel sistema nervoso centrale, in particolare i neuroni aminergici della sostanza nera (piccola zona di cellule nella profondità del sistema nervoso centrale – d’ora in poi SNC – che ha un ruolo importantissimo nel controllo del movimento). Il Parkinson dopo l’Alzeimer è la patologia che colpisce più frequentemente la popolazione che invecchia, manifestandosi su 1-2 persone per 1000 dopo i 65 anni di età, in Italia.

Ha un esordio asimmetrico e che va a peggiorare con il passare del tempo. Spesso si ha una percezione peggiore della malattia, poiché fin dall’inizio ci si rivolge al “dottor web” che permette al paziente di leggere sintomi e progressione della malattia fino a identificarsi con il caso peggiore, andando ad aggravare il proprio stato d’animo. Con ciò si turba la propria sfera emotiva che, in ogni fase della nostra vita, ricopre un ruolo assai importante nella gestione, nella progressione e nella prognosi finale di ogni problema di salute (e non!).

L’esordio motorio del parkinson può essere secondario a sintomi di altra natura insorti anche molto tempo prima ma non ben riconducibili a questa patologia: abbassamento del tono dell’umore, abbassamento del tono della voce, cambiamento della personalità, ansia e depressione.

Sintomi motori:

  • tremore distale a riposo (il “contar pillole”)
  • rigidità muscolare di tipo plastico, fenomeno della “ruota dentata” presente nei fulcri (spalle, cervicale, anche e ginocchia)
  • bradicinesia (perdita dell’iniziativa motoria)
  • esordio asimmetrico (sul lato destro o sinistro)
  • il dolore (che spesso ha cause osteo-articolari e muscolari)
  • instabilità posturale e perdita dell’autonomia nella dembulazione (nelle forme più avanzate)

altri disturbi a cui si può andare incontro e sono da affrontare con una fisioterapia adeguata:

  • insonnia,
  • ipotensione ortosimpatica,
  • disturbi urologici/gastrointestinali (stitichezza),
  • disturbi respiratori dovuti alla rigidità muscolare,
  • eventuali recuperi di operazioni chirurgiche (esempio protesi all’anca o frattura di femore dovuta a caduta accidentale causata dall’impaccio motorio)
  • Esiti di Ictus, stroke, Tia

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